Sì al taglio del cuneo fiscale per lasciare più soldi nelle tasche di lavoratori e imprenditori: no al salario minimo, specchietto per le allodole che crea danni

“Siamo assolutamente favorevoli ad alzare i salari dei lavoratori, tagliando il cuneo fiscale, la tassazione sul lavoro, lasciando quindi più soldi nelle tasche di dipendenti e imprenditori. Il salario minimo di cui si discute in questi giorni a livello nazionale è invece uno specchietto per le allodole, che, se introdotto, produrrà più danni che benefici, perché riduce tutto alla paga oraria, lasciando in sospeso diritti fondamentali come malattia, permessi e orari che sono stabiliti dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Quelli da combattere sono i cosiddetti contratti “pirata”, adottati sulla base di contratti collettivi sottoscritti da associazioni farlocche create appositamente per ledere i diritti: abbiamo invece bisogno che per legge i contratti siano sottoscritti da associazioni di categoria realmente rappresentative a livello nazionale e responsabili, che costruiscano un serio sistema di relazioni industriali che permetta alle imprese di crescere e svilupparsi insieme ai loro dipendenti”.

È il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli, a riprendere e rilanciare la linea dettata dalla presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise, che indica la via per l’aumento dei salari dei lavoratori senza passare dal salario minimo.

Casartelli riserva anche un plauso ai Comuni di Cantù e Mariano Comense: “Ringraziamo le amministrazioni di Cantù, in particolare il vicesindaco e assessore al bilancio Giuseppe Molteni, e Mariano Comense per avere messo a disposizione delle imprese, attraverso i Distretti del commercio, le risorse di Regione Lombardia a sostegno degli interventi di riqualificazione che promuovono il commercio e l’intera economia del territorio”.

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