Bene il contrasto del racket dei venditori abusivi da parte del Comune di Como: l’illegalità diffusa colpisce le imprese oneste e non aiuta i venditori sfruttati

Ringraziamo il Comune di Como e in particolare l’assessore alla polizia locale Elena Negretti e il vicesindaco Alessandra Locatelli per aver intrapreso un’azione di contrasto alla vendita abusiva di fiori in occasione della festa dell’8 Marzo. Avevamo sollecitato tale tipo di intervento – sottolinea il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli – e ci auguriamo che tali azioni si ripetano anche in occasione delle prossime festività, quando puntualmente in città spuntano venditori abusivi con ogni tipo di merce. I soldi dati ai venditori abusivi alimentano un racket che sfrutta gli stessi venditori, ai quali va in tasca un minima parte degli incassi: uno Stato serio non tollera l’illegalità diffusa, ma avvia percorsi di avviamento lavorativo legale per il pieno inserimento di cittadini italiani e stranieri all’interno della comunità. Ricordiamo, infine, che una impresa legale con il pagamento delle sue imposte contribuisce a finanziare scuole, ospedali e opere pubbliche, mentre gli abusivi non versano un centesimo nelle casse pubbliche e non pagano affitto dei locali e utenze, alimentando una concorrenza sleale che danneggia le imprese oneste”.

Confesercenti Como plaude all’azione del Comune di Como e della polizia locale che ha portato al sequestro di 789 mazzi di mimose e all’elevazione di sanzioni per 18 mila euro e rigetta l’interpretazione che tali azioni siano vessatorie e indirizzate verso soggetti deboli. Non si aiuta nessuno elevando l’illegalità a sistema diffuso e tollerato: i cittadini italiani e stranieri hanno bisogno di un lavoro legale equamente retribuito per essere inseriti appieno nelle comunità dove vivono.

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