Ben vengano in Ticosa tanti parcheggi e il residenziale. L’Università meglio al San Martino e per il commerciale si recuperino gli spazi sfitti già esistenti

“La scelta dell’amministrazione di Como di privilegiare la creazione in Ticosa di un grandissimo parcheggio a servizio della città ci trova assolutamente d’accordo: l’opera – afferma il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli – è assolutamente necessaria e funzionale alla realizzazione di un’area per la sosta del medio e lungo periodo. Ciò non preclude la realizzazione anche di altri insediamenti, anche se a differenza della bozza presentata in questi giorni in Comune, il progetto sulla Ticosa ideato a suo tempo aveva il vantaggio di essere pensato per fare da traino per la riqualificazione dell’area di via Milano Alta e delle vie attigue: era punto prioritario il suo congiungimento con quest’area tramite il parziale interramento di via Grandi. Gli insediamenti conseguenti dovevano avere la prerogativa di costituire una continuità edilizia e non creare una diversità di tipologia con insediamenti universitari come nella bozza circolata in questi giorni. Pertanto, pur essendo difficile esprimere delle considerazioni precise non essendoci un progetto di carattere esecutivo, ci sentiamo di dire che l’insediamento universitario, se ritenuto qualificante e necessario, sia opportuno collocarlo in altra area, nell’ex San Martino per esempio”.

 

“L’ipotesi di edifici residenziali (con una componente non preminente di housing sociale), differentemente da quella di edifici universitari e commerciali, trova invece conforto nel mercato immobiliare cittadino, dove la richiesta di abitazione nella convalle è in continuo aumento anche in virtù del mutamento in atto in centro storico, dove i luoghi di residenza si stanno trasformando in luoghi a servizio del turismo. Al contrario l’offerta in periferia, come la zona di Camerlata, non incontra il favore delle aspettative di chi cerca casa. Per concludere, siamo totalmente contrari a nuovi insediamenti commerciali per i quali la zona offre molti spazi vuoti: occorrono politiche di indirizzo verso il loro recupero con stimoli che portino alla loro riapertura”.

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